Meteo Brasile



Spiacenti no dati disponible!



Data powered by

 

Storia del Brasile

La storia brasiliana come tutta la storia americana inizia a partire dagli ultimi anni del 1400. Il Brasile fu scoperto ufficialmente il 22 aprile del 1500 da Pedro Alvares Cabral, esploratore portoghese che giunse nel territorio presso l’odierno Porto Seguro a Bahia. La colonizzazione iniziò solamente nel 1532 e vide nascere moltissime nuove cittadine tra cui  São Vicente, São Salvador da Bahia de Todos os Santos, che tra l’altro venne nominata a prima capitale dell’impero. Successivamente alla colonizzazione portoghese, ci furono tentativi di insediamento anche da parte di olandesi e francesi, soprattutto nel periodo che va dal 1555 al 1614 nella zona di Rio de Janeiro e São Luis. Ma l’importanza del Brasile si fece sentire durante il periodo degli scambi commerciali, nel XVII secolo quando si cominciarono a coltivare tabacco e canna da zucchero. Molto interessante la storia riguardo i neri d’africa, che vennero importati in grandi quantità per lavorare nelle coltivazioni: probabilmente da qui si deve l’arrivo dei popoli neri in America.



L’interesse di altre nazioni nei confronti del Brasile si incentivò notevolmente una volta che, agli inizi del 1600, vennero scoperti moltissimi giacimenti d’oro; gli olandesi di Maurizio di Nassau saccheggiarono Bahia tra gli anni 30 e 50 del ‘600; più tardi si stabilirono lungo il nordeste ma già nel 1661 furono scacciati dai padroni portoghesi. Ovviamente il predominio della Corona portoghese non sarebbe durato in eterno: già alla fine del 1600 si cominciò a sentire un’aria di rivolta, soprattutto ad opera dei popoli indigeni e degli schiavi neri d’Africa. Vennero fondati infatti due movimenti per l’indipendenza: la Inconfidencia Mineira e la Conjuraaçâo Baiana. Ovviamente il primo obiettivo era quello di scacciare gli invasori portoghesi e di unificare i territori in un unico stato (come stava succedendo negli Stati Uniti d’America), spinti da un ideale illuminista tipico della cultura europea. Purtroppo però i leader della rivolta vennero catturati e deportati a Rio de Janeiro dove vennero condannati a morte. Per vedere l’indipendenza brasiliana dallo stato del Portogallo si dovette attendere però fino al 1822 quando ormai Pietro I impossibilitato (dalle condizioni economiche critiche dello stato europeo) a portare avanti la colonia, decise di concederle la libertà.



Il Brasile ora era diventato una monarchia costituzionale (ovviamente sempre guidato da Pietro I e successivamente da Pietro II) e già da subito dovette scontrarsi con i suoi stati confinanti, come l’Argentina  per il possesso della Banda Oriental.
Senza alcun dubbio, e nonostante queste difficoltà, l’indipendenza brasiliana portò però un notevole sviluppo non solo sociale ma anche economico. Nel 1860 si introdusse la coltura del caffè, vera miniera d’oro che porta avanti il fatturato nazionale ancora oggi; insieme al caffè si svilupparono le colture del cotone e della canna da zucchero, esportata in tutta Europa. Alla fine del 1800 iniziò però un periodo nero, contornato dallo scoppio di una cruenta rivoluzione che obbligò il monarca portoghese, Pietro II ad adbicare e a proclamare la Repubblica (Costituzione Federale): la famiglia imperiale tornò senza problemi in Portogallo. Deodoro da Fonseca, colui che guidò il colpo di stato, si autoproclamò primo presidente del Brasile e lo trasformò in una Repubblica Federale (in principio venne chiamata Repubblica degli Stati Uniti del Brasile).



La storia dello stato sudamericano sembrava scorrere felice, ma qualcosa cambiò quando nel 1930, sotto l’influenza dei totalitarismi europei, venne eletto Getúlio Vargas che però più tardi, nel 1934 fu quasi costretto a promulgare una Costituzione democratica (venne concesso anche il suffragio universale alle donne). Dal ’37 fino al 45 si creò però una vera e propria dittatura che solo un nuovo colpo di stato militare poté stroncare;  venne imposta così una nuova Costituzione democratica e federale.
Dunque, successivamente, come se la storia si ripetesse, il Brasile dovette sottostare ad un’altra tirannia, quella di João Goulart che nel 1964 inaugurò la famosa dittatura dei Gorillas, adottando uno scellerato liberalismo economico che causò una tragica disparità sociale. Fortunatamente cinque anni più tardi salì alla presidenza il generale Emilio Garrastazu Medici che diede il via ad una nuova fase di incremento economico. La dittatura militare continuò per ben 25 anni: solo nel 1989 si ebbero le prime elezioni libere che videro come vincitore Fernando Collor de Mello. Da allora il Brasile riconquistò la democrazia e si dedicò sostanzialmente ad incrementare il suo fervore economico.

Share and Enjoy

  • Facebook
  • Twitter
  • Delicious
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Add to favorites
  • Email
  • RSS
Cerca su Brasile.Net

Sondaggio Sul Brasile

Vorresti fare un viaggio a:

View Results

Loading ... Loading ...