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Rio de Janeiro

Rio de Janiero (il suo nome in portoghese significa Fiume di Gennaio) è forse una delle città più conosciute al mondo del Brasile. Essa è una località quasi ed esclusivamente turistica tanto che l’economia poggia sulle moltissime catene alberghiere e sul fascino delle proprie terre e dei suoi monumenti. Il più famoso è senza alcun dubbio la statua gigantesca dedicata al Cristo, chiamata per l’appunto Cristo Redentor posizionata sul monte Corcovado.

Ma andiamo con ordine partendo dalle sue caratteristiche fisiche e politiche: la città non è spropositatamente grande perché occupa una superficie di circa 1200 km² (anche meno di Londra) e conta sei milioni di abitanti. Essa è considerata la seconda città più importante del Brasile dopo San Paolo, fu infatti la capitale dello stato fino al 1960. La città di Rio è ubicata sul lato occidentale della Baía de Guanabara e si estende verso le strette pianure alluvionali tra le grandi montagne e colline circostanti.
Trovandosi nell’emisfero sud e molto vicino all’equatore il clima di Rio de Janeiro è sostanzialmente di tipo tropicale, come San Paolo. Le temperature nonostante tutto sono moderate: d’estate in media si hanno 26 gradi centigradi mentre d’inverno circa 20. Non si scende mai nei mesi più freddi sotto i diciotto gradi e non si sale mai nelle stagioni estive al di sopra dei 29 gradi. Tutto questo è determinato ovviamente dalle abbondanti piogge che riescono a raggiungere anche i 1081 mm l’anno!
La storia della città ha inizio, anche in questo caso, nei primi anni del 1500, precisamente nel gennaio del 1501, grazie ad una spedizione guidata addirittura dal famosissimo Amerigo Vespucci. Gli europei pensarono che la Baia fosse nient’altro che la foce di un fiume, proprio per questo la chiamarono a primo impatto “fiume di gennaio”, Rio de Janeiro. Ufficialmente la città venne fondata il 1 marzo del 1565 dal portoghese Estácio de Sá che la ribattezzò con il nome competo di São Sebastião do Rio de Janeiro, in onore del sovrano Sebastiano I di Portogallo. Rio quindi per secoli fu riconosciuto come São Sebastião!

Intorno al periodo coloniale, cioè intorno al XVI secolo, la città divenne un importantissimo porto commerciale e soprattutto militare. In un primo tempo la città era ubicata sostanzialmente ai piedi del famoso monte Pão-de-Açúcar, Pan di Zucchero, ma in un secondo momento l’intera città venne spostata in cima ad un colle (chiamato Collina del Castello) per evitare l’attacco continuo degli invasori; da questo spostamento si può perciò dedurre lo sviluppo territoriale della città in direzione sud e sud ovest. La città rimaneva comunque il punto di raccolta di invasori, bucanieri e pirati, soprattutto francesi e olandesi, per le miniere d’oro e di altre gemme preziose. La famiglia reale portoghese la protesse fino alla morte, tanto da stabilirsi lì, per sfuggire all’invasione napoleonica nel 1800.
Successivamente con la caduta della monarchia e con l’avvento dell’industrializzazione Rio de Janeiro tentò di cambiare strategia economica, dalla classica figura di esportazione e importazione tentò di mutare in produttrice siderurgica, chimica e metallurgica.
Oggi la città è considerata uno spettacolo di cultura e tradizione; nonostante l’estrema povertà delle zone delle Favelas, Rio de Janeiro sta cercando di riscattarsi, donando ai turisti spettacoli e divertimenti senza pari. Ci riferiamo ovviamente alle bellissime spiagge, al famoso Carnevale di Rio e alle importanti società calcistiche tra le più importanti del mondo come il Flamengo.

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